bio mérimée - Graziella Martina - In Spagna con Mérimée

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Prosper (1803-1870), figlio del pittore e storico d'arte Léonard Mérimée, segue studi di giurispru­denza su consiglio del padre e si impiega al mini­stero del Commercio. Ma ben presto comincia a occuparsi di letteratura. Pubblica un'opera che attribuisce a una presunta attrice spagnola, compone una raccolta di canti popolari che fa passare per illirici e scrive un romanzo storico Cronaca del regno di Carlo IX (1829), che si intreccia al dramma del­la Francia durante le guerre di religione.

Nel 1831 viene nominato ispettore delle belle arti e dei monumen­ti storici. Questo lavoro, che svolge con zelo ed entusiasmo, lo porta a viaggiare continuamente per controllare i monumenti e gli interventi di restau­ro e a pubblicare, nel corso della sua vita, numero­si studi di archeologia e di storia antica. Tuttavia, la sua fortuna letteraria è legata soprattutto alle novelle, fra le quali Le anime del Purgatorio (1834) e Colomba (1840), una storia di vendette ambien­tata in Corsica, che verranno poi tutte raccolte nel volume Mosaico.

Nel 1840, durante un viaggio in Spagna, si lega d'amicizia con la famiglia Montijo e specialmente con la madre della futura imperatrice Eugenia. Nel 1844 viene eletto accademico di Francia. Fra i suoi racconti vi è Carmen (1845), da cui viene tratto l'omonimo dramma musicato da Bizet. La storia di Don José, brigadiere dei drago­ni, che si innamora di Carmen, gitana libera e volubile, viene degradato per averla lasciata fuggi­re, si fa contrabbandiere e brigante e alla fine la uccide, è diventata famosissima.

Mérimée ha tra­dotto per primo alcuni autori della letteratura rus­sa, fra i quali Pu§kin e Gogol. Amico di Stendhal, di vent'anni più vecchio, visita insieme a lui Roma e Napoli. La sua Corrispondenza è fra le più signi­ficative dell'800 e nel 1917 è stata raccolta e pub­blicata in diciassette volumi.






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